Idea: GDN

nel posto sbagliato

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  1. FigliaDellAcqua
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    Allora allora... idea di base: la storia é ambientata su un pianeta alieno che é stato colonizzato dall'uomo.
    Mi pareva una buona soluzione per dare spazio a scelte diverse: nelle città umane, la vita si potrebbe svolgere con poche differenze rispetto alla Terra (ovviamente, alla Terra del futuro), mentre nei territori esterni alle zone colonizzate e depurate (per adattarle alla vita umana) la vita del pianeta continua pressocché immutata.
    Importante é la separazione fra le zone velenose per l'uomo e quelle rese abitabili, così si possono mantenere verosimilmente due ambientazioni opposte. Inoltre così si creano anche le zone di frontiera, quelle frequentate da entrambe le categorie di abitanti, dai mercanti e dagli ambasciatori fra i popoli... Insomma, ho reso l'idea credo. ^_^

    Questa era una prima presentazione che avevo scritto.
    Non vi fu scoperta che rivoluzionò la società umana più di quella del pianeta immacolato, Atlas.
    Il primo che ebbe il privilegio di osservare "La città degli Angeli", così come venne chiamato l'astro proprio dal suo scopritore, fu Robert James Dawson, uno scienziato giovane, laureatosi da appena pochi mesi, fatto che contribuì non poco ad alimentare l'entusiasmo popolare e l'atmosfera leggendaria che aleggiava intorno alla scoperta.
    Si trattava, dicevano gli esperti, di un pianeta ricoperto di nebbia, una sorta di atmosfera molto vicina al suolo a causa della pesantezza dell'aria, ricca di elementi estranei alla composizione terrestre. Il pianeta aveva anche, ovviamente, uno strato atmosferico effettivo, non molto importante, tuttavia, nel ciclo dell'acqua, che alimentava il pianeta sostanzialmente grazie alla nebbia, generosa ed onnipresente. Il punto, in sostanza era però uno solo: acqua. Una stella piuttosto vicina ad Atlas, Sirio Minore, completava il quadro, un'immagine isolita e sconvolgente che urlava: vita!
    Le religioni, che nonostante secoli di tentativi la scienza non era riuscita a soffocare con la sua razionalità, ne furono scosse, le menti sconvolte, le certezze rivalutate: il sogno di una nuova possibilità per l'uomo inaugurò anni ed anni di diatribe filosofiche e teorie teologiche, nuovi culti, nuove scuole di pensiero.
    Il mondo rivisse l'America, ed un secolo dopo riconquistò le sue coste, sfruttando la scoperta delle correnti cosmiche perché fosse l'universo stesso ad accompagnare il nuovo Cristoforo.
    Nemmeno l'atterraggio sulla Luna ebbe tanti spettatori: la Terra trasse un respiro profondo alla partenza della nave spaziale (ironicamente) battezzata "Arca", e sei anni dopo fu finalmente libera di espirare, quando il nipote di Dawson, Walter R. J. - nato e vissuto per piantare la bandiera di famiglia sul sogno che il nonno aveva regalato al mondo - mise per la prima volta piede su Atlas.
    Dai primi due viaggi spaziali Dawson e i suoi tornaron con campioni e campioni di DNA, residui di piante, provette di acqua e liquidi vari: gli scienziati annunciarono che su Atlas l'aria era velenosa per l'uomo, perché troppo ricca di monossido di carbonio, ma non al punto di non poterla depurare con appositi filtri posti all'ingresso delle costruzioni umane. Le costruzioni che già tutti vedevano torreggiare sul pianeta bianco.
    Individuarono il luogo ideale per l'edificazione di una vera città: una cavità profonda scavata dall'acqua fra le montagne, a qualche chilometro dal punto di atterraggio dell'Arca. Sull'arco di ingresso alla cavità, largo 500 metri appena, si sarebbero potuti installare un convertitore di monossido e un depuratore, in modo da consentire la vita umana al suo interno.
    Il terzo viaggio inaugurò una infinita serie di teorie sul perchè il dispendio di energia su Atlas sembrasse essere maggiore di quello sulla Terra, ma le discussioni a riguardo furono presto interrotte dalla brusca e ancor più sconvolgente scoperta della vita - e non solo, della vita intelligente - sul pianeta immacolato.



    Pubblico un altro post un po' complesso in cui cercavo di tirare le somme delle idee sviluppate fino a quel momento... ma premetto che non tutto è valido, ci sono molte cose che vorrei cambiare.
    Ma per questo chiedo a voi! ^_^

    Carissimo forum mio, nonostante non sia stata ultimamente molto presente ho riflettuto molto sulla mia idea e credo che cominci a prendere una forma definita.
    La storia è questa: un gruppo piuttosto numeroso di umani, provenienti da una civiltà tecnologicamente molto più avanzata della nostra ( la storia è ambientata nel futuro ) si sono imbarcati sull' Arca per colonizzare un pianeta su cui era stata scoperta la vita. L'aria è velenosa e l'ambiente inospitale, ma il pianeta è popolato da esseri intelligenti e molto interessanti che gli umani vogliono studiare, oltre ad essere molto interessante di per sé per il mistero che evoca. Alcuni, quindi, hanno deciso di rimanere, stabilendosi in zone del sottosuolo e delle montagne separate dal resto del mondo da aperture abbastanza sottili da potervi posizionare dei depuratori.
    La loro reazione di fronte al nuovo mondo li divide in gruppi, intenzionati a portare a termini obbiettivi molto diversi.
    Alcuni sono veri e propri scienziati, intenzionati a studiare e definire il mondo che li attornia. Li chiamerò Esperti, credo, e potranno intervenire nelle descrizioni dello scenario e nella definizione dell'ambientazione. Sarà interessante vedere quali animali e piante potranno scaturire dalle diverse fantasie.
    Altri sono giunti fino al nuovo mondo essenzialmente per farne un baluardo della vecchia cultura. Si chiamano Favellatori, e il loro scopo vitale è raccogliere i miti e le leggende della Terra perchè non vengano dimenticate. Il consumismo e la cultura della razionalità che ha portato al progresso, infatti, le hanno dimenticate. Alcuni di loro le raccoglieranno, altri ne inventeranno fingendo che risalgano ad un tempo futuro rispetto al nostro.
    I Favellatori, come altri umani, sono convinti che quel mondo possegga la capacità particolare di mutare in base a ciò che ci si aspetta da esso. Non sono rari da parte loro, infatti, i ritrovamenti di cimeli relativi alle leggende di cui sono custodi. Loro li conservano usandoli solo in rarissimi casi.
    Altri umani, ben più avidi del potere che pare avere il mondo in cui si trovano, si sono lanciati alla sua scoperta nella speranza di veder avverati i loro desideri. Il risultato è che la loro personalità, nel respirare l'aria del mondo, affiora anche sul loro corpo: si è creata una razza di mutanti ossessionati da un desiderio che vedono realizzato con tutti i suoi lati negativi. Tutte le mutazioni devono essere scientificamente spiegabili.

    Prima di introdurre l'ultimo gruppo di umani bisogna raccontare della razza intelligente che vive sul pianeta. Essi sono umanoidi (aspetto da definire) dalle abilità fisiche ed intellettuali piuttosto sviluppate, ma sono prima di tutto persone libere. Non sono organizzati in grandi società ma in piccoli gruppi in base allo stile di vita da cui si sentono rappresentati, che sono liberi di scegliere giunti all'età adulta. Ognuno di essi possiede un eone, la loro anima, una creatura di energia da cui attingono idee ed emozioni, che non dev'essere loro mostrata nonostante essi possano immaginare, descrivere e sognare, oltre che percepire. La pena quando la vedono é la libertà di essa e la loro conseguente perdita di amore per la vita.

    Davanti ad essi gli umani hanno sviluppati differenti reazioni:
    alcuni di essi, ammaliati dal pensiero di possedere anch'essi un'anima, incurante dei consigli degli aborigeni hanno voluto vederla. Da quel momento in avanti conoscono segreti inconfessabili su sé stessi, e si sentono come se fossero stati messi a nudo di fronte alla vastità dell'universo. In cambio, però, hanno ricevuto la facoltà di descrivere i segreti dello stesso tramite la poesia. Soffriranno per sempre di nostalgia per la loro anima, ma conoscono la verità.
    Sono i Poeti. Essi parlano di Gaia, un'intelligenza che permea il pianeta in cui si trovano e che sta manovrandolo come se loro fossero i suoi burattini, dicono che è per questo che i mutanti mutano e i favellatori trovano i loro cimeli. Ovviamente, nessuno ascolta i loro vaneggiamenti.
    Gli ultimi sono i disegnatori. Appartengono agli umani o agli aborigeni, indifferentemente, e hanno la capacità di vedere le anime altrui. La maggior parte di loro sono restii ad avvalersi di questa capacità, ma alcuni, attratti dai lauti compensi offerti dagli umani che credono ai poeti e desiderano conoscere le verità dell'universo, le disegnano per mostrarle loro.


    Che ne dite? ^_^
     
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    in questi giorni me lo leggo con calma e ci ragiono *_*
    interessante...
    lisanna, sei vulcanica^^
     
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  3. FigliaDellAcqua
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    Oh, così mi fai arrossire... fruits_cherry
    No, sono solo una deviata che trova più soddisfazioni su una pagina che fra i doveri quotidiani... XD

    Nel frattempo pubblico un altro stralcio che vorrebbe descrivere il popolo nomade di cui sopra... non tutto collima con la descrizione già fatta, perché proviene da un' elaborazione leggermente diversa, ma é tanto per darvi un'idea... Ora la smetto e lascio spazio ai vostri commenti, giuro. ^_^

    CITAZIONE
    Ma ci fu anche chi non scelse né la Religione né la Scienza: i Gitani, un popolo nomade così legato alle sue tradizioni che sia gli Angeli che i Ribelli sapevano di non poter influenzare, tollerato da tutte le razze perché sia in pace che in guerra permette i mercati, altrimenti difficoltosi a causa dei rapporti reciproci.
    I Gitani sono il vero ponte fra le civiltà, la fonte di notizie, di divertimenti: ogni loro arrivo è festeggiato con tre giorni di danze, come richiede la tradizione che nessuno osa infrangere. Essi sono sempre gioviali, amano i piaceri della tavola e della compagnia, ma non bevono quasi mai al punto di poter essere imbrogliati, perché sono scaltri di natura e dormono persino, come si suol dire, con un occhio aperto. Sono suddivisi in tribù che hanno differenti usanze e religioni, e sono orgogliosi delle loro differenze interne perché su di esse si basa la loro libertà: giunto all'età di quindici anni, infatti, ogni Gitano può scegliere la tribù alla quale vuole appartenere in base ai modi che più gli si addicono, indipendentemente dal fatto che questa sia quella di appartenenza dei genitori o meno.
    Ovviamente, il loro attaccamento a quei metodi e a quelle tradizioni che creano un sistema così efficiente generano spesso in loro uno smisurato orgoglio e una certa superiorità, che alimenta i modi spacconi per cui vengono tanto derisi.
    Nonostante siano spesso visti come dei sempliciotti che vivono di commercio e spettacolo, hanno molto da insegnare agli altri uomini: si può dire senza alcun dubbio che abbiano scoperto il segreto della felicità, anche se capita che la confondano con il piacere per il vizio.

     
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    Da amante della fantascienza da tempo, alcune cose mi fanno un po' rabbrividire... ma nulla che non si possa sistemare.
    La storia è abbastanza sfruttata e ci sono molti luoghi comun i ma, appunto per questo, utilizzabile con facilità per lo scopo narrativo del gioco.

    E' sicuramente da studiare.
     
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  5. FigliaDellAcqua
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    Beh, sono qui per questo!
    Io sono più per il puro fantasy che per la fantascienza, ma proprio per questo sono più che contenta che intervenga un'esperta come te! Quali sono i primi punti che modificheresti?
     
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  6. FigliaDellAcqua
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    Da tenere a mente questi punti sull'abitabilità del pianete in questione. Probabilmente ci sono testi anche più dettagliati, se decidiamo per il pianeta alieno andrò a documentarmi in biblioteca.
    La Terra è l'unico pianeta del Sistema Solare nella cosiddetta fascia di abitabilità, dove ci sono le condizioni favorevoli per l'evoluzione della vita fino ad organismi superiori.
    Un pianeta extrasolare per essere "vivibile" dovrebbe avere condizioni molto simili alle nostre. Non si tratta solo di un discorso di giusta distanza dall'astro centrale per godere di temperature miti, ma è anche necessario un satellite vicino che renda l'asse di rotazione stabile (come nel nostro caso la Luna) così da ottenere stagioni regolari. Inoltre tale pianeta dovrebbe avere dimensioni e campo magnetico tali da consentire un'atmosfera.
    E questo solo per sommi capi, perciò come vedi per definire abitabile o vivibile un pianeta devono coesistere una stragrande maggioranza di fattori. Tra i pianeti extrasolari finora scoperti non c'è ne uno che abbia queste caratteristiche tutte insieme.
    Oltretutto si tratta anche di un limite strumentale. Le distanze dell'Universo sono troppo grandi per riuscire ad indagare con precisione sui vari aspetti di tali pianeti.
    Poi si entra nelle speculazioni, nelle statistiche. Siamo soli o no nell'Universo? Finora non c'è risposta scientifica a questa domanda. Il progetto SETI, nato negli anni '70 per indagare su tracce di vita extraterrestre intelligente, che tra l'altro ha avuto una serie di alti e bassi per i finanziamenti, non ha dato (finora) una risposta positiva in tal senso.
     
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    Lascio che le cose mi portino altrove

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    Ma quindi già si è deciso per una cosa fantascientifica?
     
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  8. FigliaDellAcqua
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    No appunto, chiedevo la vostra opinione. ^_^
     
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    a me ad esempio la fantascienza non piace molto come genere, ma sono aperta a tutto^^
    prima però di buttare giù il tutto in maniera definitiva voglio ragionare sulla modalità nel dettaglio, tenendo conto dei suggerimenti di lisanna^^...
    ...
    zzz...zzz...
    magari domani con calma XD
     
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    Faccio notare che fantasy e fantascienza non necessariamente devono essere divise a priori... vedi Darkover di MZB.

    Sul "nuovo mondo" ci possono essere benissimo influenze fantasy (magia, popoli arcani et similia), mentre l'arrivo sul pianeta e la gestione dei rapporti tra colonia e Terra possono restare fantascientifici.

    Certo che, se si parte sul realismo riguardo all'esistenza o meno di altri pianeti abitiabili dall'uomo o che abbiano le potenzialità per essere terraformati, allora è meglio lasciar perdere in partenza... i numeri giocano a sfavore e il pianeta rischia di dover essere posizionato moooolto lontano dal nostro Sistema Solare.
    In tal caso (cosa valida comunque per un viaggio stellare lungo) non ci potrà essere un grosso equipaggio o tanti coloni in volo o le scorte di cibo dovrebebro essere troppe, con conseguenti problemi di spazio. Si potrebbe fare il viaggio in sospensione criogenica, utlizzando iperguida, sintetizzatori alimentari o simili... ma resterebbe il poblema dei rifornimenti per la colonia e dei contatti con la casa base.
    Inoltre il pianeta dovrebbe avere atmosfera respirabile, anche se non identica alla nostra come concetrazione. E' folle in partenza fondare una colonia così a distanza, su un pianeta sicuramente pericoloso e con l'impossibilità di aiuti rapidi se qualcosa dovesse andare storto.

    Per il lato fantasy si potrebbero avere meno problemi... forse...
     
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  11. hilkail
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    Ho letto una parte del primo post e l'idea mi piace, ma poi mi si è bloccato il Mac (Amore, resistiiiii!), per cui finisco di leggere nei prossimi giorni. Scusate! .___.
     
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  12. FigliaDellAcqua
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    CITAZIONE
    Certo che, se si parte sul realismo riguardo all'esistenza o meno di altri pianeti abitiabili dall'uomo o che abbiano le potenzialità per essere terraformati, allora è meglio lasciar perdere in partenza... i numeri giocano a sfavore e il pianeta rischia di dover essere posizionato moooolto lontano dal nostro Sistema Solare.
    In tal caso (cosa valida comunque per un viaggio stellare lungo) non ci potrà essere un grosso equipaggio o tanti coloni in volo o le scorte di cibo dovrebebro essere troppe, con conseguenti problemi di spazio. Si potrebbe fare il viaggio in sospensione criogenica, utlizzando iperguida, sintetizzatori alimentari o simili... ma resterebbe il poblema dei rifornimenti per la colonia e dei contatti con la casa base.
    Inoltre il pianeta dovrebbe avere atmosfera respirabile, anche se non identica alla nostra come concetrazione. E' folle in partenza fondare una colonia così a distanza, su un pianeta sicuramente pericoloso e con l'impossibilità di aiuti rapidi se qualcosa dovesse andare storto.

    Purtroppo, per quanto basilari siano le mie nozioni, mi dispiacerebbe liquidare la verosimiglianza..
    Comunque, indipendentemente da questo, ho un'osservazione da fare. La differenza fra questo progetto e i normali GdR/GdN é che non c'è, qui, una sola storia da raccontare: proprio per questo, nessuno obbliga tutti coloro che partecipano ad ambientare i loro lavori più o meno nello stesso tempo... Mi spiego.
    Lo scrittore di fantascienza potrebbe ambientare la sua storia all'alba della scoperta del nuovo mondo, utilizzando la sua conoscenza per descriverne i dettagli e i primi contatti umano-alieni.
    Chi vuole darsi al Fantasy, invece, può scegliere un'epoca in cui la colonizzazione é già avvenuta, molti decenni/secoli dopo.
    Certo, qui subentra il lavoro dei moderatori che devono tenere una specie di diario storico, con tutti gli avvenimenti fondamentali dello sviluppo negli anni del pianeta, ma a questo posso benissimo contribuire gli utenti stessi.
    Questa è la mia idea. Mi rendo conto delle apparenti difficoltà di gestione, ma vi devo confessare che la prima volta che ho partecipato a un GdR il ruolo dei moderatori, che dovevano controllare tutte le ruolate e assegnare punti di conseguenza, non mi sembrava meno complicato.

    Detto ciò, qualche legge universale la possiamo anche calpestare XD, magari supponendo che negli siano state elaborate teorie leggermente diverse, si siano fatte scoperte rivoluzionarie... Insomma, anche se al momento una certa cosa non é ammissibile, non é detto che non lo sarà fra cento anni! Sono troppo sbrigativa?
     
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    ho trovato questo esempio che mi sembra carino sull'organizzazione specifica del GDN su un forum (quelli suggeriti da taksya sono su siti...) ma è troppo forse impostato e non permette certe libertà che io invece vorrei: in questo forum, per i duelli, i personnaggi si devono mettere d'accordo, e devono interagire molto via pm; io invece vorrei che fosse un po' più spontaneo: un personaggio viene coinvolto anche inaspettatamente e sfrutta la sua voglia e intenzione di partecipare al dialogo/azione/ecc.
    direi cmq di mantenere l'organizzazione dei topic in base ai luoghi: ogni topic è un posto fisico dove si tiene un'azione/interazione...

    scusate per molti di voi, saranno forse cose banali ma io prima di ora non sapevo manco cosa era un GDN XD

    per il tema e l'ambientazione, io sceglierei qualcosa di semplice, in cui tutti ci troviamo a nostro agio, tanto per iniziare e vedere se funziiona e ci diverrtiamo XD
    mi pare di capire che l'ambientazione fantasy sia quella più gettonata... eviteri ambientazioni storiche e fantascentifiche che implicano magari un impegno eccessivo di organizzazione e studio.
    Per fantasy intendo fantastico, con mondi primitivi (non tecnologici) su cui possiamo sbizzarrici con razze (un PG puo' anche inserirsi nel gioco e creare una razza... al momento del suo arrivo nessuno lo riconosce, hanno paura, ecc...)
    oppure creare il fantastico nel mondo urbano di tutti i giorni: allora partiamo su una base su cui TUTTI sappiamo XD

    una mezza idea tempo fa mi era venuta di ambientare una storia in un mondo sotterraneo e labirintico...

    ops ho letto ora il post di lisanna...
    troppo bordello!
    manteniamo il presente, altrimenti non ci caviamo le gambe!
    come detto prima,
    iniziamo con quacosa di semplice e abbordabile e al momento non compichiamoci la vita....!!!!!

    sposto il topic nella sezione dedicata alle iniziative^^
    mi sembra il posto più adatto!
     
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    Il mio gioco su Darkover era su un sito perché erano solo racconti e prevedevano una interazione diversa tra i giocatori, oltre a un pesante editing da parte dei master del gioco (tutto doveva essere coerente sia con Darkover che con la nostra ambientazione).

    Quello a base Harry Potter si gioca su un gruppo di yahoo (http://it.groups.yahoo.com/group/PAIOLO-MAGICO/) e solo dopo, quando sono state ripulite, le cronache scritte vengono spostate sul sito. di certo meno "controllato", ma complesso da mantenere sotto conbtrollo, specialmente le diverse storie che si incrociano tra loro come tempi di ambientazione.


    CITAZIONE (FigliaDellAcqua @ 24/9/2011, 10:12) 
    Comunque, indipendentemente da questo, ho un'osservazione da fare. La differenza fra questo progetto e i normali GdR/GdN é che non c'è, qui, una sola storia da raccontare: proprio per questo, nessuno obbliga tutti coloro che partecipano ad ambientare i loro lavori più o meno nello stesso tempo... Mi spiego.

    Ti spieghi e non hai idea di quanto la cosa, per chi dovrà gestire il tutto, sarà complessa.
    Se uno scrive una storia nel presente e qualcuno nel passato scrive qualcosa che inficia completamente quello su cui il primo si è basato per la sua idea... a chi dei due dai la precedenza?

    Chi farà il "custode delle cronache", come sono chiamati a Bubblewoods, dovrà fare i salti mortali per tenere dietro a tutto.
     
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    Sono comunque stati ottimi suggerimenti e soprattutto interessantissimi: mi hanno dato un quadro chiaro di quello che significa e qualche idea su come strutturare la cosa.
    Grazie, cara.

    CITAZIONE
    Chi farà il "custode delle cronache", come sono chiamati a Bubblewoods, dovrà fare i salti mortali per tenere dietro a tutto.

    infatti secondo me, è meglio farla la presente.
     
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39 replies since 20/9/2011, 10:25   505 views
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