LIE4ME Professione Bugiarda

di Mariachiara Cabrini

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  1. weirde
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    Salve a tutti, sono weirde, blogger dell'Arte dello scrivere ...forse e lettrice compulsiva. Vorrei presentarvi il mio ultimo romanzo, un chick lit tinto di giallo, e tutto da ridere!

    Titolo : Lie4me Professione bugiarda

    Autore: Mariachiara Cabrini

    Anno di pubblicazione: 2015

    Editore: Harlequin Mondadori Elit

    Pagine: 143

    Prezzo: 3,49 euro

    Disponibilità: l'ebook è disponibile in tutte le librerie online

    Adatto: a tutti coloro che vogliono ridere

    ASIN: B0149NIIF2

    Trama: Proprio come l'Alice del Paese delle Meraviglie, anche Alice Schiano ha un'irrefrenabile fantasia e decide di sfruttarla per inventarsi un lavoro alternativo. La sua missione è migliorare le vite altrui... una bugia alla volta. Vuoi mollare il tuo fidanzato ma non vuoi farlo di persona per non vivere un'esperienza spiacevole? Vuoi fare bella figura con il capo, sbarazzarti di una rivale, conquistare un collega? Alice è la donna che fa per te! Non c'è nulla che non possa risolvere grazie alla sua parlantina, e non prova mai rimorsi per ciò che fa, perché mentire paga, e bene! I servizi della sua agenzia sono richiestissimi, gli affari vanno alla grande e anche la vita sentimentale scorre liscia come l'olio, forse proprio perché racconta un bel po' di bugie anche al fidanzato. Finché qualcuno non fa saltare in aria la sua auto. Chi è stato? Alice non intende restare con le mani in mano ad aspettare che la polizia scopra il colpevole. Tanto più che collaborare con l'ispettore Donati, uomo affascinante quanto irritante, potrebbe portare a risvolti inaspettati. In tutti i sensi

    Sito web ufficiale: http://writtenbyweirde.altervista.org/libri/lie-for-me/

    Curiosità: Estratto:

    "Spiegarvi cosa fa
    un’accomodatrice è molto semplice: risolvo i problemi della gente, semplificando
    le loro esistenze. Avete un problema? Mi chiamate e io ve lo risolvo in cambio di
    una modica cifra per i miei servigi.
    Ovviamente non mi occupo di qualunque tipo di problema. Non chiedetemi di
    prestarvi dei soldi, per esempio. Per quello esistono le banche e gli strozzini. Io al
    massimo posso chiedere in vostra vece un prestito a terzi. Sono un asso nel
    convincere genitori e nonni a essere più generosi con figli e nipoti.
    Non chiedetemi di venire a letto con voi. Per quello ci sono le escort, basta
    pagare. Posso aiutarvi a sedurre una donna, ma se avete un’urgenza, non garantisco
    successi immediati.
    Non chiedetemi neppure di mentire ai politici, perché sono fuori dalla mia
    portata. I bugiardi professionisti sanno riconoscere i loro simili alla prima occhiata.
    A parte queste tre eccezioni sono al vostro completo servizio, ma vi avverto
    che sono molto richiesta. Il che significa che dovrete fissare un appuntamento
    tramite la mia segretaria, l'implacabile Giulia Veghini, una bionda di ghiaccio,
    sempre in tailleur pantalone nero, con i capelli raccolti in uno chignon e occhialini
    dalla montatura nera poggiati sulla punta del naso stretto e affilato. Ha solo
    venticinque anni, ma ne dimostra almeno otto di più sul lavoro, è incorruttibile e
    con il suo sguardo d'acciaio è in grado di zittire anche i clienti più difficili. Nessuno
    osa contraddirla, persino io fatico a tenerle testa, ma sono pur sempre il suo capo e
    devo farmi valere, anche se al momento sono alquanto intimorita davanti
    all'occhiata di sdegno che mi sta lanciando.
    «Edoardo ha già chiamato tre volte, stamattina. Ti ha cercata sul cellulare, ma
    tu non rispondevi. Ti ricordo che mentire o trovare scuse non fa parte del mio
    lavoro, ma del tuo. E sei in ritardo per l'appuntamento delle undici. Il cliente ti
    aspetta già da dieci minuti.»
    «Grazie, Giulia. Cosa farei, se non avessi te a ficcare il naso nella mia vita
    privata?» ribatto, caustica.
    «Ah, io ne farei anche a meno, ma la tua vita privata sembra decisa a interferire
    con la mia vita lavorativa. Probabilmente perché tratti gli uomini con cui esci come
    se fossero tuoi clienti» replica lei, senza nemmeno alzare lo sguardo dal monitor del
    computer.
    «Non è affatto vero!»
    «No? Allora perché non sanno mai dove ti trovi o cosa stai facendo? Nemmeno
    hanno idea del lavoro che fai. Sei talmente abituata a mentire, ormai, che non sei
    più in grado di essere sincera con nessuno.»
    Incrocio le braccia sul petto e difendo a spada tratta la mia posizione. «Tu sai
    sempre dove sono.»
    «Solo perché leggo la tua agenda e prendo i tuoi appuntamenti.»
    Giulia ha sempre la risposta pronta, ma per fortuna io non sono da meno. Mai
    mostrare debolezze. Bisogna sempre portare avanti la propria versione dei fatti, per
    quanto gli altri tentino di smontarla.
    «E poi dico sempre tutto a Edoardo. Abbiamo un bellissimo rapporto.»
    La mia segretaria mi guarda da sopra le lenti; i suoi occhi fin troppo perspicaci
    sembrano raggi laser. «Davvero? Allora perché quel poverino continua a telefonare,
    lamentandosi che non riesce mai a mettersi in contatto con te? Sono tre giorni che
    non ti vede, anche se, in teoria, ieri sera dovevate uscire a cena insieme per
    festeggiare la tua vendita di una casa di lusso. Crede che tu sia un agente
    immobiliare, Alice!»
    Accidenti alla boccaccia di Edoardo, è sempre pronto a lamentarsi dei suoi guai
    con chiunque. «Avrà capito male... Forse, per spiegargli il mio lavoro, gli ho
    raccontato di un caso legato a una proprietà immobiliare e lui ha frainteso. Sai bene
    che gli uomini tendono sempre a credere ciò che fa loro comodo.»
    «Non devi giustificarti con me, la mia era solo una considerazione amichevole»
    commenta lei facendo spallucce, come se non mi avesse rimproverato solo tre
    secondi prima!
    Questa volta sono io a lanciarle uno sguardo di fuoco. «Sì, come no, e io sono
    Madre Teresa di Calcutta. Sarà meglio che ora vada dal cliente che mi sta
    aspettando.»
    Né la mia espressione, né la mia frecciatina scalfiscono minimamente la
    corazza di Giulia, che, come sempre, deve avere l'ultima parola. Non faccio
    neppure in tempo ad avviarmi lungo il corridoio che porta al mio ufficio che mi
    raggiunge la sua voce: «Magari, se non ti è di troppo disturbo, chiama Edoardo
    prima di sera. Non vorrei dovermi sorbire altre sue telefonate».
    Non ho tempo per intavolare una delle nostre solite discussioni, sono troppo in
    ritardo, perciò non controbatto e mi limito ad abbandonare il campo di battaglia
    totalmente sconfitta. Ma mi brucia.
     
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