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Libro del mese di Novembre 2011
Titolo: Il condominio
Autore: J.G. Ballard
Anno della prima uscita: 1975
Editore: LaFeltrinelli
Link Ibs - o altro link IBS
Trama
Un elegante condominio in una zona residenziale, costruito secondo le più avanzate tecnologie, è in grado di garantire l'isolamento ai suoi residenti ma si dimostrerà incapace di difenderli. Il grattacielo londinese di vetro e cemento, alto quaranta piani e dotato di mille appartamenti, è il teatro della generale ricaduta nella barbarie di un'intera classe sociale emergente. Viene a mancare l'elettricità ed è la fine della civiltà, la metamorfosi da paradiso a inferno, la nascita di clan rivali, il via libera a massacri e violenza. Il condominio, con i piani inferiori destinati alle classi inferiori, e dove via via che si sale in altezza si sale di gerarchia sociale, si trasforma in una prigione per i condomini che, costretti a lottare per sopravvivere, danno libero sfogo a un'incontenibile e primordiale ferocia. "Era trascorso qualche tempo e, seduto sul balcone a mangiare il cane, il dottor Robert Laing rifletteva sui singolari avvenimenti verificatisi in quell'immenso condominio, nei tre mesi precedenti. Ora che tutto era tornato alla normalità, si rendeva conto con sorpresa che non c'era stato un inizio evidente, un momento al di là del quale le loro vite erano entrate in una dimensione chiaramente più sinistra. Con i suoi quaranta piani e le migliaia di appartamenti, il supermarket e le piscine, la banca e la scuola materna - ora in stato di abbandono, per la verità - il grattacielo poteva offrire occasioni di scontro e violenza in abbondanza."
Edited by Yelena‚ - 10/12/2011, 17:30. -
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L'ho letto giusto quest'estate. Personalmente non mi ha colpito molto, forse non ho avute delle buone tempistiche (l'ho letto in un pomeriggio), ma il "crescendo" dell'atmosfera che l'autore ricercava non è riuscito proprio a prendermi. Devo ancora valutare se e quando riproverò a leggere qualcos'altro di suo. . -
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Ecco il nostro libro di Novembre! . -
Vigor.
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Ah bene, vedo se lo trovo in giro . -
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nonostante sia corto mi sono un po' arenata...
non è che mi stia appassionando come speravo.... -
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prima di iniziarlo mi libero di qualche arretrato ^^ così posso dare un parere da Ballardiano più esperto . -
Meng.
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Io sono arrivata più o meno a metà e per ora non mi sembra male. L'unico rischio che vedo all'orizzonte è che andando avanti possa diventare un po' ripetitivo, ma forse mi sbaglio... vedremo . -
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mah... io sono a pagina 130 e mi sto un po' annoiando a dire la verità... . -
Meng.
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Terminato... effettivamente verso la fine perde... Ci sono alcune cose che mi hanno infastidita abbastanza, ma sennò l'idea di base è interessante. Commento meglio (forse) quando l'avrete letto anche voi... . -
asimov83.
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lo lessi alcuni anni fa e mi piacque abbastanza anche se Ballard ha uno stile tutto suo! . -
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cheppizza, a me ancora non è arrivato >_< . -
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L'ho iniziato qualche giorno fa e sono più o meno a metà... per ora mi pare abbastanza prevedibile e scontato, però è interessante. . -
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Finito ieri sera... ha mantenuto le aspettative, prevedibili e scontate.
Chi vive in un condominio, nei numeri limitati che possono avere i nostri grattacieli, sa benissimo che certe situazioni si verificano (o potrebbero verificarsi) proprio come descritti nel racconto... quindi non è difficile vedere in anticipo quello che potrebbe accadere nello scorrere delle pagine.
Come per "IL vento dal nulla", anche qui non c'è una ricerca di una soluzione finale. Ci viene raccontata una storia, vista da tre diversi personaggi, ma che arriva alla fine senza concludersi e senza dare al lettore un'idea, se pur vaga, di come le cose potranno proseguire... soprattutto considerando le condizioni precarie in cui li lasciamo.
L'idea del grattacielo (solo 40 piani, mi verrebbe da dire, adesso abbiamo città verticali molto più alte e pretenziose) come realtà a parte è interessante e ben sfruttata all'inizio.
La vita autosufficiente del condominio, con tutti i servizi necessari per una vita indipendente dall'esterno (ristoranti, scuole, negozi vari) non è così assurda.
Però, obiettivamente, la situazione in cui si troveranno i vari condomini non può reggere per così a lungo, senza che il mondo esterno intervenga... tutto per colpa dei grandi numeri coinvolti.
1000 appartamenti, un numero approssimativo che si aggira sui 2000 condomini (se non oltre), tutti professionisti facoltosi o, comunque, ben inseriti nella società... non è credibile che nessuno abbia cercato di verificare cosa può aver causato la sparizione dal lavoro di 2000 persone.
Anche se nessuno di loro parla della vita del condominio, anche se (per un paio di volte forse) riescono a sviare i controllo... trovo improbabile l'isolamento prolungato, più improbabile rispetto ai fatti che accadono all'interno del condominio stesso.
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Vigor.
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Però, obiettivamente, la situazione in cui si troveranno i vari condomini non può reggere per così a lungo, senza che il mondo esterno intervenga... tutto per colpa dei grandi numeri coinvolti.
1000 appartamenti, un numero approssimativo che si aggira sui 2000 condomini (se non oltre), tutti professionisti facoltosi o, comunque, ben inseriti nella società... non è credibile che nessuno abbia cercato di verificare cosa può aver causato la sparizione dal lavoro di 2000 persone.
Anche se nessuno di loro parla della vita del condominio, anche se (per un paio di volte forse) riescono a sviare i controllo... trovo improbabile l'isolamento prolungato, più improbabile rispetto ai fatti che accadono all'interno del condominio stesso.
Non ho letto il libro, ma credo che in racconti del genere la "credibilità" di ciò che è presentato vada messa in secondo piano, o meglio SIA STATA MESSA in secondo piano... pensa a Cecità di Saramago, un'epidemia di nonsisacosa venuta da nonsisadove che rende cieca l'umanità... eppure il romanzo spaKKa lo stesso.
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E' diverso.
In Cecità (che non ho letto) l'intera umanità viene resa cieca, qui l'inera umanità continua a fare la sua vita e solo nel condominio le cose vanno in malora.
Se la cosa fosse capitata in un condomio di periferia, con persone la cui assenza non sarebbe spiccata, forse ci poteva stare.
Ma produttori, attori, dottori di fama, piloti di aereo... troppa gente la cui mancanza si sarebbe sentita e per i quali qualcuno (e basta una persona per individuo per arrivare a un paio di miagliaia di eprsone) si sarebbe dovuto interessare.
Poi mi trovi una spiegazione accettabile, anche se assurda, e mi va bene... il non preoccuparsi del problema (se non con un "nessuno parlava di quello che capitava nel condominio" o con il semplice non leggere la posta e staccare i telefoni) non è una soluzione per me acettabile..