Ossa

~ Alessandro Maiucchi

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    Titolo: Ossa
    Autore: Alessandro Maiucchi
    Curatore: C. A. Cecchini
    Editore: Arduino Sacco Editore
    Prima Edizione: 2011
    Scheda IBS
    Trama:
    Immaginate una società segreta potentissima... Immaginate che uno dei suoi membri voglia distruggerla... Immaginate che stia cercando l'arma ideale, un'arma con i denti...

    §§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§



    Premetto che le teorie del complotto, se non apportano nuovi scenari (e ammetto che ormai si è detto tutto e il contratio di tutto), mi stancano subito... se poi vengono nominati anche Crowley e Madame Blavatsky di solito tendo a mettere da parte quello che sto leggendo e iniziare qualcosa d'altro.

    Per quanto mi riguarda, il problema principale del libro, complotti a parte, è che non c'è vera azione e non c'è un vero protagonista, oltre alla cronica mancanza di approfondimento delle ambientazioni che colpisce buona parte della nostra narrativa.
    Tutte le comparse vengono presentate sommariamente, almeno una volta facendo spoiler su una rivelazione successiva (a pagina 55 uno dei personaggi viene chiamato col suo nome in codice prima ancora che venga presentata la sua storia complottistica... rovinando così la sorpresa che il flashback con le vicende che lo hanno coinvolto avrebbe dovuto dare), senza scendere nei dettagli e separando in maniera troppo netta le varie fasi. Un po' di capitoli nel Maryland, altri a Washington, altri immersi nei flashback dei protagonisti, ogni pezzo/protagonista separato da troppe pagine dal successivo per essere scorrevole o facile da ricordare e con troppi dialoghi didattici sul cosa/chi/come/perché del complotto mondiale.
    Poche pagine per contenere una storia che si evolve e raggiunge l'apice troppo velocemente, ma senza trasmettere le emozioni che le azioni raccontate dovrebbero fornire al lettore.

    Alcuni passaggi non sono chiari (ad esempio i due antiskull che sono a cena con le fanciulle e si ritrovano, senza che ci venga detto, nella piscina della villa di uno dei due o lo sceriffo che dal Maryland arriva a Washington senza che venga spiegato perché o come), altre volte vengono citati nomi (quel Yoshi Ben, quel Brian Moore) o caratteristiche dei luoghi (la disposizione dei lampadari della villa sull'isola che ricordano il sotterraneo dell'aereoporto di Denver) che, come lettore, non voglio essere costretta a cercare su Google per comprendere, se è possibile, a cosa fanno riferimento.
    Una sommaria spiegazione e la curiosità, invece che uccidere il ritmo, favorisce eventuali ricerche successive.

    Insomma... un thriller che poteva essere molto più interessante, se tutto il blocco sul complotto fosse stato diluito con più azione investigativa. Forse servirebbe una extended edition...


    3/5 (6/10)
     
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