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A. White.
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Titolo: Bisogna avere i coglioni per prenderlo nel culo
Autore: Aldo Busi
Editore: Mondadori
Anno: 2006
Pagine: 306
"...qualcuno di scollegato dal resto del sangue in circolo sul pianeta, ecco chi farebbe per me, un uomo non ombelicabile a una madre, a un padre, a fratelli, a nonni, a zii, a cugini, a mogli o amanti o trans da una botta e via del passato o del presente... del presente men che mai... qualcuno che non mi causi schifo di già per le sue origini irrimediabilmente umane, organiche, organicamente parentali..."
Così comincia il viaggio di Aldo Busi, o meglio la sua fuga, o meglio ancora il viaggio di un "ultima speranza" che si sfascia continuamente ad ogni incrocio umano. Inseguito dal suo insofferente spirito critico, lo stesso a bandirlo dalla televisione di stato,
e di cui l'italiota medio, "ahimè!", non farà mai tesoro, Busi "percorre luoghi che in comune hanno la rassegnazione con cui i loro abitanti vivono isolati gli uni dagli altri e tutti insieme dal resto del mondo..."..."...scoprendo che l'emarginazione ha la pelle di tutti i colori, si annida al vertice come alle fondamenta della piramide sociale e non risparmia nessuna etnia, nessuna posizione di privilegio, nessun reddito."
Ma al di là dei contenuti la scrittura di Busi ipnotizza, non c'è niente da fare, ha la capacità di parafrasare in bellezza, e senza essere pomposo, praticamente qualsiasi cosa, e per i palati più fini non è che un vero toccasana.
"Gli ho onorato il cazzo dunque un buon cinque minuti, un record per me, con un filet di saliva che neanche una premiata ricamatrice di Burano, e lo sanno anche i sassi che se mi metto a spompinare io con stupita ma non deconcentrata ammirazione potrei torcere un'alabarda fino a scioglierla nella sua lega originaria."
Insomma... L'umanità non è mai stata tanto "nuda" nelle pagine di un libro... E se non avete mai letto un libro di Busi, beh, siete calorosamente invitati a farlo.
Ciao!
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