Il gioco del trono (Il trono di spade / Il grande inverno) (Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco #1)

~ George R.R. Martin

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    Titolo: Il trono di spade
    Titolo originale: A Game of Thrones
    Autore: George R. R. Martin
    Anno di pubblicazione: 1996
    Anno di pubblicazione in Italia: 1999
    Editore: Mondadori
    Pagine: 441 p.
    Prezzo: 10.00 - 5,90 €
    ISBN: 9788804583233
    Trama
    In spettrali campi di battaglia e tetre fortezze in rovina, fra città tramutate in cimiteri e terre ridotte a ossari, la spaventosa guerra dei cinque re volge ormai al termine. Eppure, in questa apparentemente consolidata "pace del re", nuove, inattese forze sono pronte a sferrare attacchi cruenti. Guidati dal famigerato re Occhio-di-corvo, gli uomini di ferro, eredi di un culto guerriero dimenticato da secoli, si sono lanciati all'invasione del sudovest del reame, costringendo la regina Cersei e il Trono di spade ad affrontare una nuova, inattesa prova di forza. E dalle brume di una memoria lasciata troppo a lungo sepolta, un'antica, sinistra profezia potrebbe minacciare la stessa regina. Non sembra esistere una fine al banchetto dei corvi. E, forse, l'ora del destino sta per scoccare perfino per le prede più inattaccabili.

    I libri del ciclo:
    1. Il trono di spade (A Game of Thrones, parte I, 1999)
    2. Il grande inverno (A Game of Thrones, parte II, 2000)
    3. Il regno dei lupi (A Clash of Kings, parte I, 2001)
    4. La regina dei draghi (A Clash of Kings, parte II, 2001)
    5. Tempesta di spade (A Storm of Swords, parte I, 2002)
    6. I fiumi della guerra (A Storm of Swords, parte II, 2002)
    7. Il portale delle tenebre (A Storm of Swords, parte III, 2003)
    8. Il dominio della regina (A Feast for Crows, parte I, 2006)
    9. L'ombra della profezia (A Feast for Crows, parte II, 2007)
    10. I guerrieri del ghiaccio (A Dance with Dragons, parte I, 2011)
    11. I fuochi di Valyria (A Dance with Dragons, parte II, 2012)
    12. La danza dei draghi (A Dance with Dragons, parte III, 2012)

    Adattamenti: omonima seria tv "A game of thrones"
    Fonti: wikipedia - webster.it
    Sito web ufficiale: www.georgerrmartin.com/ - www.labarriera.net

    Edited by K.E.R - 6/8/2013, 18:58
     
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    Titolo: Il gioco del trono (Il trono di spade / Il grande inverno)
    Titolo originale: A game of thrones
    Autore: George R.R. Martin
    Serie: Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (A song of Ice and Fire) 1/7
    Traduttore: Sergio Altieri
    Editore: Mondadori (Urania Le Grandi Saghe nr 3)
    Edizione: 2007
    Scheda IBS
    Trama:
    Un mondo dove inverni ed estati sembrano non avere né inizio né fine. Un dominio in cui i regni sfidano i millenni e gli uomini conservano la memoria dei draghi. Un continente in cui troppi reami rimangono sui filo della lama di una guerra insanabile. Una immane muraglia di ghiaccio costruita eoni nel passato per sbarrare la strada a una minaccia tanto ancestrale quanto terribile. In questo scenario di splendore e orrore, complotto e conflitto, sortilegio e dannazione, due possenti, nobili casate - gli Stark e i Lannister - sono trascinate inesorabilmente verso uno scontro destinato ad annientare confini ritenuti inviolabili, a schiacciare poteri concepiti per durare in eterno, spianando la strada a nuove, inquietanti forze. Mentre tenebre letali si addensano nei Nord del regno e una regina dimenticata è decisa a riconquistare l'antica egemonia, pochi giusti cercano di evitare una nuova, catastrofica guerra che potrebbe cancellare ogni cosa. E ogni uomo.
     
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  3. MagentaMist
     
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    Io non lo sopporto più me l'hanno fatto venire a nausea... eppure prima del boom mi piaceva. Sai che questa scheda attirerà qui frotte di tronominchia (i bimbiminchia di Game of Throne) a commentare entusiasti lanciando coriandoli per esaltare il libro ed immedesimarsi nei personaggi... )

    -scusate, dovevo scriverlo-
     
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    ... basta evidenziare quelle giuste...
     
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    La prima volta che ho sentito parlare di Martin è stato nel 1999, all'uscita (in Italia) del primo volume (italianamente parlando) della serie. Si sapeva già che sarebbe stata una saga, non era ancora noto a quanti libri si sarebbe fermato (tre, forse di più...) ma il fatto che era una serie in corso, aveva stabilito il suo destino: attesa fino a conclusione.
    Come gli appassionati della serie sanno, la fine è ancora lontana ma "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" sono tornate con violenza in auge dall'uscita della serie tv (quasi) omonima... serie che, come capita sempre, non solo ha creato un nuovo giro di uscite cartacee, ma anche aumentato le schiere dei fan.
    I fan generici non contano molto, quelli che sono anche tuoi amici e che ti tampinano di countinuo, chiedendodi se ti sei finalemente decisa a leggerlo, sono più fastidiosi e, complice un GdL a tema saghe, alla fine mi sono decisa a prenderlo in mano... con le conseguenze che erano ben prevedibili.
    Ovviamente l'ho letto in inglese (perché è sempre meglio leggere le opere in lingua originale quando è possibile) e la cosa che crea qualche sfasamento nella discussione con i lettori della versione italiana, per via dei nomi e delle situazioni non sempre coordinate... ma non scenderemo troppo nei dettagli, quindi la differenza (che sia positiva o meno) non si avvertirà troppo.

    Ma veniamo al libro.
    Che mi sarebbe piaciuto era certo, considerando le persone che lo amavano e continuavano a suggerirmelo con insistenza era quasi scontata come cosa.
    Che non era un fantasy fantasy era altrettanto certo, sempre per via degli amici di cui sopra... non sono una che teme gli spoiler e, praticamente, so già quello che accade fino all'ultimo volume pubblicato, che avrei trovato luoghi e temi familiari anche... ormai non si scrive più nulla di originale, tutto è già stato detto e tutto dipende da come viene (ri)scritto.
    C'è magia e mistero (gli Altri... o Estranei in italiano, mettono in chiaro fin da subito con che tipo di magia avremo a che fare), ma non c'è la magia classica che richiede maghi o folletti o qualsiasi altro tipo di creature magiche.
    Non c'è una lotta tra Bene e Male... entrambe le fazioni convivono (poco) amabilmente in ogni protagonista e, a seconda del punto di vista (POV), tutti sono buoni, cattivi, intelligenti, sgradevoli o brillanti. Ed è proprio il il continuo cambio del POV, cosa che lo ha reso fin da subito così adatto ad una trasposizione televisiva, il punto di forza della storia.
    Non c'è un vero protagonista, a parte la Storia, quella con la S maiuscola, che viene raccontata da diverse voci, e da uno scittore che sa già perfettamente tutto quello che capiterà e che lascia al lettore il gusto di scoprire, a volte con i protagonisti, a volte attraverso loro, cosa è accaduto nel passato, cosa sta accadendo e cosa potrebbe accadere.
    Ma la cosa fondamentale nella saga è l'estrema familiarità con il contesto.
    Un mondo medievaleggiante che, come struttura e come colore ricorda qualsiasi saga medielvale, da Artù in giù. Abbiamo un regno che una volta erano sette che prima erano cento... il fatto che i primi capitoli sono nel Nord, quindi abbiamo freddo anche se continuano a dirti che è estate, mi ha richiamato più volte alla mente Darkover... la cosa ha creato ancora più familiarità.
    In breve... molte cose erano perfette nella loro descrizione o nella storia che ti viene raccontata e solo ripensandoci ti rendo conto che no... non stai leggendo qualsoa di quella serie o di quelle ballate ma che, appunto perché le conosci e sono parte del tuo background, quello che Martin ti racconta ha senso e non necessita di essere spiegato.
    Così come il destino dei personaggi... in questo primo volume si sapeva già dal primo o dal secondo incontro chi era destinato a lasciarci la pelle, chi sarebbe fino abbastanza male e cosa alcune decisioni avrebbero portato.
    Il solo punto debole, ma anche no... dipende dal lettore, è l'enorme quantità di informazioni che ti vengono date.
    Nomi, luoghi, storie, stendardi, soprannomi, legami familiari, colori di capelli e di occhi (e se non sei uno Stark capisci fin troppo presto che contano quasi quanto i matrimoni e i giuramenti di fedltà tra le varie famiglie)... troppi dati e troppe informazioni, che assimili ma non ricordi e che torneranno fuori quando meno te lo aspetti... e con Martin che ha la certezza che, chi lo ha seguito fino a quel punto, capirà a breve a cosa o a chi si sta riferendo.
    Come qualcuno prima di lui, Martin ha creato un mondo per giocarci e, gentilmente, ha aperto le porte della sua creazione anche a noi lettori... ma con le sue regole e nessuna pietà per chi resta indietro o non gradisce.

    Prima che lo chiediate... i miei personaggi preferiti sono gli Altri.
    A me piace il freddo e... sì, lo sapete...



    5/5 (9/10)
     
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    Io attualmente sono ferma al terzo e mi sono avvicinata ai libri dopo aver cominciato a vedere la serie, che continuo a seguire. Subito mi sono apparsi affascinanti, il fatto che non sia propriamente un fantasy stile folletti mi ha molto incuriosito, anche perchè non mi sono mai avvicinata molto a questo genere. La scelta della storia raccontata da diversi personaggi è molto interessante e sicuramente ti coivolge; penso che l'unico problema venga fuori quando incominci ad avere antipatia verso uno di questi e allora il capitolo che lo riguarda non passa più. Ad ogni modo questa estate spero di mettermi in pari con il resto dei libri (: Concordo anche sulla moltitudine di informazioni che ti dà che spuntano di tanto in tanto e rimani un po' perplesso del tipo "L'ho letto da qualche parte ma non mi ricordo dove" xD
     
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    Terzo, "terzo" o terzo italiano?

    Io, prima o poi, dovrò guardare la serie tv...
     
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    CITAZIONE (taksya @ 15/3/2013, 19:20) 
    Terzo, "terzo" o terzo italiano?

    Io, prima o poi, dovrò guardare la serie tv...

    Il terzo italiano, dell'edizione dei singoli libri non le raccolte. Oltretutto mi hanno detto che con queste hanno fatto un macello.
     
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    Io, pur avendo comprato quasi tutte le uscite dell'urania fantasy, li sto leggendo in inglese... già ho dei problemi con le traduzioni dei nomi, il resto non riesco a immaginare come sia stato affettato per dividerlo.
     
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  10. Kooskia
     
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    Non l'ho ancora affrontata come saga perchè ho ricevuto pareri contrastanti.
    C'è chi me l'ha sconsigliata per una corposità eccessiva di fatti, elementi, dettagli e per la mole generale della storia.
    Gente che sconsiglia o consiglia per i molteplici POV.
    Stesso dicasi per l'essenza fantasy "meno fantasy" o per i contenuti presenti. (anche qui ho avuto persone che sugli stessi punti mi hanno detto "leggilo perchè ha questo questo e questo" e altri che mi hanno detto di non farlo per gli stessi esatti motivi XD)
    Posso solo aggiungere che l'elemento del fandom esagerato di bimbi piccoli che lo esaltano (che ho notato), unita al fatto che MI SEMBRA che l'autore sforni un librone ogni tot sostanzialmente per campare, e col tocco finale che quest'ultimo si è detto strenuo oppositore alle fanfiction... beh non sono punti a favore, questi ultimi.
     
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    Personalmente ti posso dire che, indipendentemente dalla storia:
    - Ci sono una marea di personaggi, nominati di sfuggita nel primo libro e che magari hanno una parte importante nel quinto (conteggio i libri originali, non i millemila italiani). Ma è cosa tipica in molti racconti medievali di armi e d'amori.
    - E' una storia corale, del continente dove vivono, non di un personaggio o di una famiglia. Il POV che cambia ti permette di avere un'idea dell'intera situazione e non di seguire quella "parziale" di un solo personaggio o due.
    - Non è un fantasy (inteso come si intende adesso con elfi, vampiri o peggio). E' una storia di ambientazione medievale con elementi fantastici (gli Estranei, i metalupi, i Bambini delle Foreste, i draghi), ma è medievale... cavalieri brutti e cattivi, altri nobili per finta, sangue, fango, sputo e sperma... a volte anche tutto assieme ma molto meno "spinto" rispetto ad altre situazioni. E' una storia adulta, in un mondo brutto dove a 13 anni sei già un adulto.
    - Martin non ama le fanficton... sono in molti a non gradirle. Non è che se scrivi ti deve piacere che altri scrivano storie sui tuoi personaggi modificandone il senso.
    - Fandom di bambini piccoli... definisci "bambino piccolo" prima. Per me un ventenne è "giovane" come lettore, quindi abbiamo un range di età diverso.

    Di certo la serie tv ha portato tanti ammiratori alla serie su carta che hanno un'idea sbagliata della storia. Mi verrebbe da dire che, se i personaggi hanno dai 13 ai 16 anni, allora anche il lettore può averli... ma deve essere in grado di capire che una "bambina" di 13 anni in un'epoca come quella descritta (dove a 40 eri decrepito), se in grado di avere figli, è già una donna adulta.
    Questo non lo capiscono neppure quelli più grandi, quindi non lo considero un dettaglio fondamentale.

    Non credo di averti aiutato nella scelta, però...
     
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  12. Kooskia
     
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    Più che altro sul punto di vista molteplice, quello che mi viene da chiedermi è se ampliando il numero di personaggi sui quali si posa lo sguardo, si rischia di ridurre lo sviluppo caratteriale del personaggio stesso. Personalmente adoro i personaggi che cambiano nel corso di una storia piuttosto che rimanere piatti o stereotipati.
    Mi domando quindi quale sia la prevalenza in Martin.
    CITAZIONE
    - Non è un fantasy (inteso come si intende adesso con elfi, vampiri o peggio). E' una storia di ambientazione medievale con elementi fantastici (gli Estranei, i metalupi, i Bambini delle Foreste, i draghi), ma è medievale... cavalieri brutti e cattivi, altri nobili per finta, sangue, fango, sputo e sperma... a volte anche tutto assieme ma molto meno "spinto" rispetto ad altre situazioni. E' una storia adulta, in un mondo brutto dove a 13 anni sei già un adulto.

    L'avevo capito anche se non classificherei propriamente tutto il "fantasy" in qualcosa che escluda l'ultima tua descrizione (ho capito da un pezzo che lo detesti, ma ci sono opere con stili differenti e diversi gradi di tematiche).
    CITAZIONE
    - Martin non ama le fanficton... sono in molti a non gradirle. Non è che se scrivi ti deve piacere che altri scrivano storie sui tuoi personaggi modificandone il senso.

    Su questo non mi trovo d'accordissimo perchè penso che l'essenza delle fanfiction non sia quella, anche se si tratta di una cosa preponderante e prolifica (con una stragrande maggioranza di scrittori di età medio-liceale)
    Personalmente trovo interessante il concetto di OC (non "out of characters" ma "original characters") ovvero quando uno scrittore di fanfiction crea personaggi indipendenti ma plausibili e li inserisce nel mondo di uno scrittore, facendoli muovere in maniera indipendente senza alterare la storia originale (e ammetto di aver scritto qualcosina io stesso)

    CITAZIONE
    - Fandom di bambini piccoli... definisci "bambino piccolo" prima. Per me un ventenne è "giovane" come lettore, quindi abbiamo un range di età diverso.

    L'enorme massa di 12-13enni, con punte di 14,15 e 16enni che leggono una storia/saga ecc.. si proclamano fans sfegatati senza riuscire a fare un analisi o capire tutti i concetti di quanto hanno letto.
    Ovviamente possono capitare giovani lettori perfettamente in grado di comprendere e analizzare libri complessi, così come ci possono essere lettori più grandi che non sono in grado di farlo, ma specie su Martin ne ho visti parecchi di 13enni che passano tranquillamente dalle Cronache del Mondo Emerso a Martin come se fossero la stessa cosa.
     
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    CITAZIONE (Kooskia @ 27/3/2013, 19:29) 
    Più che altro sul punto di vista molteplice, quello che mi viene da chiedermi è se ampliando il numero di personaggi sui quali si posa lo sguardo, si rischia di ridurre lo sviluppo caratteriale del personaggio stesso. Personalmente adoro i personaggi che cambiano nel corso di una storia piuttosto che rimanere piatti o stereotipati.

    Calcola che i pov per libro sono sempre una decina, contro il centinaio di personaggi più o meno principlai e comparse e citazioni e "passavo di li per caso ma potrei tornare fuori tra tre libri e fare un colpo di scena".

    I vari principali (se non muoiono sono sempre gli stessi) che creano i pov crescono, cambiano e, soprattutto, ti fanno vedere la stessa vicenda da diverse angolazioni, evitando il continuo salto avanti indietro nella storia per seguire le vicende di tutti.

    CITAZIONE
    L'avevo capito anche se non classificherei propriamente tutto il "fantasy" in qualcosa che escluda l'ultima tua descrizione (ho capito da un pezzo che lo detesti, ma ci sono opere con stili differenti e diversi gradi di tematiche).

    Non è questione di tematiche o sottogeneri o altro... è che in Italia, popolo di non lettori, il "fantasy" (ovvero tutta quella narrativa fantastica che non sia facilmente riconoscibile come fantascienza o horror) viene bollato come "letteratura molto leggere e per molto giovani".
    Che sia Tolkien, Martin o la Troisi, a chi gestisce una libreria spesso non interessa... quindi si trovano opere per YA accanto a opere con contenuti più maturi... i ragazzi e, putroppo, i genitori comprano senza sapere quello che comprano e (i secondi) spesso manco leggono quello che comprano ai figli.

    CITAZIONE
    CITAZIONE
    - Martin non ama le fanficton... sono in molti a non gradirle. Non è che se scrivi ti deve piacere che altri scrivano storie sui tuoi personaggi modificandone il senso.

    Su questo non mi trovo d'accordissimo perchè penso che l'essenza delle fanfiction non sia quella, anche se si tratta di una cosa preponderante e prolifica (con una stragrande maggioranza di scrittori di età medio-liceale)
    Personalmente trovo interessante il concetto di OC (non "out of characters" ma "original characters") ovvero quando uno scrittore di fanfiction crea personaggi indipendenti ma plausibili e li inserisce nel mondo di uno scrittore, facendoli muovere in maniera indipendente senza alterare la storia originale (e ammetto di aver scritto qualcosina io stesso)

    Io sono cresciuta con la Zimmer Bradley, che delle opere dei fan ha fatto un commercio.
    Ma trent'anni fa il rapporto "fan che scrive" (e magari diventa scrittore famoso a sua volta) e l'autore è nolto diverso rispetto adesso.
    Adesso chiunque che abbia letto un libnro e deciso che è il suo "libro della vita" può non solo scrivere, ma anche pubblicare in rete e prendersela se viene criticato per qualunque cosa (che vada dall'uso improprio di personaggi non suoi o della modifica della storia non sua, fino ad un italiano - o altra lingua a piacere - che di italiano ha solo gli articoli... forse).
    Se calcoli che il fandom ha criticato alla Rowling la gestione dei propri personaggi perché il fandom aveva deciso diversamente da lei alcune scelte... direi che se uno scrittore, adesso, decide di mettere il veto sui suoi lavori non sia poi così esagerato.

    Scrivere di personaggi orginali, ambientati in un mondo cretato da altri è (forse) più accettabile... ma dipende sempre da come lo scrivi e da come ti rapporti con la serie madre.
    Putrtoppo molti scrittori di fafiction (così come molti scrittori pubblicati) hanno una concezione del loro lavoro un filo esagerata sia rispetto al libro/serie a cui si ispirano, sia rispetto al buon senso e alla grammatica della loro lingua madre.

    CITAZIONE
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    - Fandom di bambini piccoli... definisci "bambino piccolo" prima. Per me un ventenne è "giovane" come lettore, quindi abbiamo un range di età diverso.

    L'enorme massa di 12-13enni, con punte di 14,15 e 16enni che leggono una storia/saga ecc.. si proclamano fans sfegatati senza riuscire a fare un analisi o capire tutti i concetti di quanto hanno letto.
    Ovviamente possono capitare giovani lettori perfettamente in grado di comprendere e analizzare libri complessi, così come ci possono essere lettori più grandi che non sono in grado di farlo, ma specie su Martin ne ho visti parecchi di 13enni che passano tranquillamente dalle Cronache del Mondo Emerso a Martin come se fossero la stessa cosa.

    Quelli ci sono sempre stati... la differenza sta sempre, come per le ff, nella facilità con cui adesso possono condividere e esternare le loro passioni.
    Una volta, se eri fanatico di qualcosa, passavano anni prima di riuscire a trovare qualcuno altrettanto fanatico e, col passare del tempo, la follia iniziale si affievoliva.
    Adesso no... e la frenesia dei fanatici rovina la piazza anche ai fan normali o più motivati o in grado di poderare meglio il messaggio/intreccio di quello che leggono/vedono.
     
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    Mangianabbi

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    apro io la pagina del primo Italiano? si taksya, siamo in Italia :D così almeno mi invoglia la lettura :(
     
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    Anche Urania è italiana e la sua edizione è un volume unico.
    Apri pure l'edizione che preferisci... ma specifica di quale si tratta.
     
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