Mi sono adoperato, come i piccoli
nel tinteggiare nuove forme su pagine di carta
appese ai muri della mia stanza,
come loro ho vagato su cosa fare del mio futuro lontano
- l'astronauta di galassie dagli occhi verdi,
la cuoca alla mensa dei pesci d'acqua dolce,
il falegname alla fabbrica di cassetti per sogni.
Come loro ho cercato - d'incoscienza - la felicità
nei ripiani più alti e dietro le poltrone,
ho persino rovistato sul fondo del freezer.
Non confido nell'averla trovata
ma di certo, ho sentito la sua sapidità
nello sciogliersi in bocca di un'altra lingua
senza avere avuto il modo di afferrarla.
Come un ghiacciolo che veloce si liquefà
si è lasciata consumare,
ché nell'afferrarla a denti stretti finiva col fare male.
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