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Titolo: Strade perdute
Titolo originale: Lost Highway
Regia: David Lynch
Musiche Angelo Badalamenti
Genere thriller psicologico, drammatico
Anno 1997
Durata 135 min
Interpreti e personaggi
Bill Pullman: Fred Madison
Patricia Arquette: Renee Madison / Alice Wakefield
Balthazar Getty: Peter Raymond Dayton
Robert Loggia: Sig. Eddy / Dick Laurent
Jack Nance: Phil
Richard Pryor: Arnie
Robert Blake: uomo misterioso
Michael Massee: Andy
Natasha Gregson Wagner: Sheila
www.imdb.com/title/tt0116922/CITAZIONEAfter a bizarre encounter at a party, a jazz saxophonist is framed for the murder of his wife and sent to prison, where he inexplicably morphs into a young mechanic and begins leading a new life.CITAZIONEStrade perdute (Lost Highway) è un film del 1997 diretto da David Lynch. È una crime story, considerabile un esempio di film noir moderno ma con immaginario e tematiche surreali. Lynch ne ha scritto la sceneggiatura assieme a Barry Gifford; la colonna sonora originale è composta da Angelo Badalamenti e David Lynch.
Diciamo che per chi non conosce un po' Lynch le due brevi introduzioni sono quantomeno... fuorvianti.
Preparatevi a una visione sconcertante Questo è uno dei miei film preferiti, ma ogni volta che lo rivedo ci capisco meno, se possibile. In ogni caso ritengo che sia un film che merita di essere visto, non fosse altro per le innumerevoli citazioni che ne sono state tratte...
Canzone che secondo me rende l'idea del film, che è nella colonna sonora.
Per altro il film meriterebbe di essere visto anche solo per la colonna sonora.. -
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So di averlo visto... ma non lo ricordo...
Cosa normale con la roba di Lynch.... -
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Ok, stasera ho colmato una delle mie più grandi lacune.
Prima una breve introduzione sulla mia prima visione del film anni fa che potete tranquillamente saltare e passare al prossimo paragrafo.
Strade Perdute fu il primo film di Lynch che vidi (circa dieci anni fa), ovviamente non sapevo con cosa avevo a che fare e dunque subito dopo la visione capii soltanto di aver visto qualcosa di molto interessante ma che richiedeva maggiore attenzione. Poi vidi Mulholland Drive e confermai tale impressione, ripromettendomi di approfondirlo quando avessi avuto più tempo. Un paio di anni dopo ci fu una rassegna su Lynch alla cineteca di Bologna e vidi quasi tutta la sua filmografia. Ma non rividi Strade Perdute. Da allora ho continuato a seguire Lynch e visto diverse sue opere più di una volta, ma questo film l'ho ufficialmente recuperato solo oggi. E ringrazio Altrove per avermici finalmente "obbligato".
Posso dire che in parte mi ha un po' "deluso", non perché non mi sia piaciuto, ma perché negli anni mi sono sempre dovuto ammutolire nelle varie discussioni quando veniva tirato in causa e in molti mi hanno sempre detto di preferirlo a Mulholland Drive. Dopo averlo visto posso affermare che non sono d'accordo, pur rimanendo un film interessantissimo, secondo me è il meno bello della trilogia (anche se su INLAND EMPIRE devo ancora farmi un'idea precisa perché è troppo complesso). Intanto la storia è molto meno criptica di quanto pensassi. Sì, ci sono momenti di spaesamento e la struttura circolare sicuramente confonde, ma alla fine non è niente di troppo assurdo, specie confrontandolo con i due film successivi (che in effetti seguono un "crescendo" in tal senso). Sarà anche che a me la tematica puramente psicoanalitica non esalta, però preferisco gli altri due film. Poi ovviamente lo stile di Lynch c'è tutto, ottimo utilizzo della colonna sonora, alcune scene memorabili (la telefonata col mystery man, il primo piano della strada nella notte o il filmato in videocassetta recapitato ogni mattina sulle scale di casa) e atmosfere angoscianti. La cosa incredibile è anche la cura dei particolari, alcune volte mi sono soffermato, ma sono sicuro che ad ogni visione si riuscirebbe a cogliere qualcosa che prima era sfuggito e anche questa è una peculiarità del cinema di Lynch che sa conquistare e catturare l'attenzione dello spettatore meno superficiale. E parlo sia da un punto di vista visivo che del contenuto. Certi giochi di luce e di ombre, come anche le inquadrature sono sia belle sia caratterizzano la scena e la tipica successione surreale di fatti e immagini non fanno che dare al film un tocco distintivo che Lynch ci ha abituati a trovare in quasi tutte le sue opere.
Quindi un bel film, che merita sicuramente più di una visione, (ri)scoprirlo dopo anni è stata una piacevole esperienza e cercherò di rivederlo tra qualche mese per riconfrontare le mie impressioni di adesso e quelle vaghe di dieci anni fa. Di sicuro Lynch non può piacere a tutti, ma per quelli a cui piace è facile che risulti una grande scoperta e che poi venga il desiderio di vederne l'intera filmografia (che è sempre meglio affrontare in ordine cronologico secondo me).. -
TheGrandWazoo.
User deleted
ebben vabben
lo rivedro'.
la prima volta che l'ho visto ero regazzino e mi ha sconvolto,
non dico perche' per non fare spoiler ma
mi e' piaciuto.
Inland empire non l'ho ancora veduto e provvedero' ma non da qui dove sono adesso che non posso.
Comunque, quando pensi alla liberta' di mettere in un film quello che vuoi,
pensi a Lynch e a Von Trier
ma Von Trier si e' dato alla pornografia e alle storie sconce che non mi piacciono proprio
stessa cosa Vincent Gallo, fino a Buffalo 66 tutto ok, poi ha esagerato per quelli che sono i miei gusti.
Comunque ricordo che la spinta per vedere sto' film fu'
EYE degli Smashing Pumpkins, canzoncina quasi carrillon elettropop soffice e delicata
ma calzante.
Ricordo che quando vidi il film stavo impazzendo,
Eye, drown, la colonna sonora di Stigmata, The end is the beginning is the end,
si, insomma, questi Smashing Pumpkins ne hanno fatte di canzoni per il cinema.