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Titolo: R.U.R. Rossum's Universal Robots
Titolo originale: R.U.R. (Rossumovi univerzální roboti) (1920)
Autore: Karel Čapek
Traduttore: Alessandro Catalano
Paese: Repubblica Ceca
Genere:fantascienza
Editore: Marsilio
Prima Edizione: 2015
Scheda Amazon.it
Trama:
"R.U.R. Rossum's Universal Robots", scritta nel 1920, è l'opera teatrale che introduce nella cultura mondiale il termine "robot". Nella prima metà degli anni Venti si afferma sui palcoscenici di tutto il mondo con grande rapidità: nel 1921 è in scena a Praga e Aquisgrana, un anno dopo a Varsavia, Belgrado e New York, nel 1923 a Berlino, Vienna, Londra e Zurigo, nel 1924 a Parigi, Bruxelles, Stoccolma e Tokio. Utopia planetaria che coinvolge il destino dell'intera umanità, propone una riflessione sulle paure ancestrali che l'uomo del XX secolo prova di fronte alla rapidità senza precedenti con cui il progresso scientifico avanza. La creazione di un uomo artificiale, il suo sfruttamento nel mercato del lavoro e perfino lo scoppio di guerre distruttive sono all'epoca temi già noti; la grande novità del dramma tragicomico di Karel Capek consiste nel ridurre al minimo la distanza tra creatura artificiale e umana. Il robot è un operaio artificiale non meccanico, è una replica semplificata dell'uomo: nelle intenzioni dell'autore "R.U.R." è un grido d'allarme, "un ammonimento alla società tecnologica, perché si avveda in tempo del baratro in cui sta precipitando". Sarà invece l'aspetto spettacolare e drammatico della lotta tra uomini e robot a catturare l'attenzione degli spettatori e a inaugurare un filone che avrà grande successo letterario e cinematografico lungo il Novecento.§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Non è un racconto, ma il testo di una rappresentazione teatrale e la vicenda risale ai primi anni 20.
Ci sono altri racconti che narrano le stesse vicende, ponendo altre creature al posto dei Robot di Capek, e che arrivano sonnariamente alla stessa conclusione. Il solo dettaglio che ha permesso a R.U.R. di passare alla storia è stato proprio il rappresentare il primo utilizzo del termine robot, inteso nel testo come esecutore di lavoro pesante e non di macchina più o meno antropomorfa di origine artificiale.
Come i robot della storia sono ottenuti non ciene descritto, così come è un segreto il sistema per renderli vivi. Non c'è tecnologia futiristica alla Verne, non ci sono dettagli di esperimenti alla Wells. La creazione degli esseri artificiali è più simile a quella del golem di ebraica tradizione.
I personaggi sono pochi umani. Un gruppo di scienziati che dirigono la fabbrica che crea i robot e una fanciulla che, in maniera molto peculiare, sposa uno di loro e diventa la scintilla per la futura fine della razza umana.
I robot, senza le leggi create in futuro da Asimov, superano ben presto gli umani in tutto e, volendo renderli più simili a noi, li si fornisce della scusa necessaria per eliminarci.
Solo un ritorno alle origini, biblicamente parlando, permetterà a questa nuova razza di evolvere autonomamente.
Figlia del suo tempo, la commedia lascia ben poco.
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