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Altrove..
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Titolo:Henning Mankell Autore:Henning Mankell Anno:1995 Editore: Marsilio Pagine:480 Descrizione: La quinta inchiesta del commissario Wallander. Mentre gli svedesi sono incollati ai televisori per seguire il campionato del mondo di calcio, per Wallander la festa si trasforma in un incubo. Nella magnifica estate nordica una ragazza si cosparge di benzina e si dà fuoco in un campo di colza in fiore. È l’inizio di una terribile serie di omicidi: come un indiano sul piede di guerra, un brutale assassino uccide silenziosamente e strappa lo scalpo al nemico sconfitto.
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Lascio che le cose mi portino altrove
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Allora, per prima cosa vorrei sottolineare come porto avanti con orgoglio la tradizione tutta altroviana di iniziare una serie da un libro a caso. Seconda cosa, vorrei suggerire a Giorgio Puleo, il traduttore, di cercare un altro lavoro, perché veramente la traduzione era fatta veramente ma veramente male. Eppure li ha curati tutti lui!! Da errori lessicali "non era popolare con la polizia" ("popolare con" utilizzato in almeno un'altra occasione), alle costruzioni delle frasi "si chiedevano chi quella donna fosse", qualcosa più veniali che triggera in particolare noi grammar nazi come le "tracce dei pneumatici" per arrivare a consecutio temporum inesistenti e periodi ipotetici sballati. Terza cosa, Mankell hai problemi con la pioggia? In generale ci sono stati alcuni elementi fastidiosi e ripetitivi
Tutto il pippone sul diluvio del 25 giugno, poi intorno al 6 luglio per tre volte ci ricorda che "Wallander non ricordava l'ultima volta che aveva piovuto" ; oppure "questa cosa x gli fece suonare un campanello ma non riuscì a metterlo a fuoco". Ok una volta. Ok due. Alla quinta inizia a rompere..... e alcuni elementi che all'inizio hanno un gran rilievo poi spariscono completamente nel nulla.
Ma alla fine la Svezia li ha vinti i mondiali? Per finire i pipponi da vecchio scorbutico un po' omofobo e reazionario à la "si stava meglio quando si stava peggio"; "non ci sono più le mezze stagioni", "eh signora mia i giovani d'oggi!" in cui forse si legge un po' (troppo) dei pensieri di Mankell saltati quasi a pié pari.
A parte questi elementi devo dire che l'ho apprezzato. Nonostante la lunghezza si è fatto leggere bene e liscio, fila alla grande e non ha buchi di trama, anzi. Non ci sono forzature. è intrigante e costruito con grande abilità. Quasi potrei andare a cercarne altri...
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1 replies since 25/9/2021, 08:46 31 views
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