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Lascio che le cose mi portino altrove
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Titolo:Pyongyang Autore: Guy Delisle Anno: 1ª edizione 2003 Editore: Rizzoli Pagine: 184 Descrizione: Componente della triade tristemente nota come "Asse del male", la Corea del Nord rimane uno dei Paesi più misteriosi e imperscrutabili del mondo, una nazione-fortezza a cui nei primi mesi del 2001 Guy Delisle ottiene l'accesso (caso più unico che raro per un occidentale) grazie a un permesso di lavoro che gli concede la permanenza nella capitale per due mesi. A capo di una squadra di lavoro che si occupa della produzione di cartone animato francese, il fumettista osserva ciò che può della cultura e della vita dei pochi nordcoreani che gli viene concesso di conoscere nonostante tutte le restrizioni; dai suoi appunti di viaggio nasce il "Pyongyang", uno sguardo chiaro e personale su un Paese enigmatico, chiuso a doppia mandata dall'interno, che vive costantemente all'ombra gigantesca del padre della nazione - il "Presidente Eterno" Kim ll-Sung - e della "sola e unica dinastia comunista di tutti i tempi". Prefazione di Antonio Ferrari.
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Avevo già letto Cronache di Gerusalemme, rimanendo colpita dallo sguardo di Gui Delisle, canadese. Il fatto che sia canadese non è da poco: mette cinismo e oggettività, gli manca il patriottismo ammerigano che vede gli Usa a centro del mondo civilizzato e l'autocelebrazione francese, per cui le sue cronache sono assennate e libere da tanti pregiudizi. Sicuramente il filtro dello sguardo occidentale c'è, ma non sono testi che vogliono fare proselitismo di una certa idea del mondo. E non è poco, anche se ovviamente è difficile non leggere il mondo con gli occhi della cultura in cui si vive, però lui almeno ne è consapevole e ci prova.
In Pyongyang lo stile caricaturiale incontra un mondo assurdo e riesce a creare una cronaca asciutta ma assolutamente non asettica dei due mesi vissuti nel mondo alieno della Corea del Nord. N on voglio entrare nel merito del regime, dell'assurdità di un mondo in cui la storia cambia giorno per giorno e in cui 1984 non è un libro di fantascienza ma l'ispirazione del leader supremo... Rimanendo nell'ambito del fumetto, ho adorato il modo semplice e diretto di Delisle, che senza calcare la mano fa percepire tutta questa assurdità tra le righe e tra le vignette. Usa magistralmente il mezzo fumetto per sollevare tanti dubbi, tante perplessità, farsi e farci delle domande su quello che vede e vediamo anche noi tramite lui, ma allo stesso tempo cerca di non dare risposte scontate.
Ora sono passati quasi 20 anni dalla pubblicazione del libro, e non so sinceramente cosa e quanto sia cambiato, ma posso dire che per quello che leggo, a distanza di questi 20 anni i pochi racconti che filtrano non solo corroborano la sua descrizione ma danno l'idea che le cose siano anche peggiorate...
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1 replies since 30/3/2022, 07:10 31 views
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